Schenker chiede maxi risarcimento per cartello aereo

Schenker chiede maxi risarcimento per cartello aereo

Schenker chiede maxi risarcimento per cartello aereo

La società di logistica di Deutsche Bahn annuncia di avere presentato richieste di risarcimenti, come cliente del trasporto aereo, per i danni causati dal cartello punito dalle Autorità Antitrust statunitense ed europea sulle tariffe fissate da alcune compagnie aeree tra il 1999 e il 2006.  Dopo le maxi multe accumulate in Europa e Stati Uniti, ore le compagnie di cargo aereo coinvolte nel cartello sui surcharge del carburante, attuato tra il 1999 e il 2006, potrebbero pagare risarcimenti ai loro clienti di allora ancora più salati. E l’ipotesi non è certo remota, perché si sta muovendo concretamente il colloso tedesco DB Schenker, appartenente al Gruppo Deutsche Bahn. Oggi, la società ha confermato di avere presentato una richiesta di risarcimento di due miliardi e mezzo di dollari per i danni causati dal cartello: 370 milioni negli Stati Uniti e 2,19 miliardi in Germania. Una cifra, precisa la società, che “comprende gli interessi”. Non solo: se il Tribunale statunitense lo riterrà, potrà aumentare il risarcimento a 1,1 miliardi di dollari, portando così la cifra complessiva a 3,3 miliardi.
La causa è già stata avviata da Schenker lo scorso agosto negli Stati Uniti, dinanzi al Tribunale di New York, contro Air France, KLM, Martinair, Cargolux, Qantas, SAS e All Nippon Airways. In Germania, la pratica è stata avviata al Tribunale di Colonia nel dicembre 2013 contro Deutsche Lufthansa, British Airways, Singapore Airlines, Swiss Airlines, Cargolux, SAS, Air Canada, Cathay Pacific, Japan Airlines, LAN Airlines e Qantas.
L’indagine sul cartello iniziò nel febbraio 2006, quando il Dipartimento di Giustizia del Stati Uniti attuò una serie di perquisizioni negli uffici di diverse compagnie, sequestrando un’enorme mole di documenti. Pochi giorni dopo si mosse anche la Commissione Europea e nel dicembre 2007 venne formalizzata l’indagine. La prima sentenza di condanna giunse negli Stati Uniti nel giugno 2008 contro Lufthansa, Virgin Atlantic, British Airways e Korean Air. Nel novembre 2010 arrivò quella dell’Antitrust europea contro ben undici compagnie, che elevò una sanzione complessiva di 800 milioni di euro.
Le indagini hanno appurato che nel dicembre 1999 le compagnie incriminate e condannate avviarono alcuni incontri segreti per fissare le tariffe di alcuni componenti del nolo aereo, tra cui il sovrapprezzo per il carburante. Nel maggio successivo alcune compagnie del cartello s’incontrarono, sempre in maniera riservata, negli uffici di Toronto di Lufthansa Cargo per scambiarsi informazioni sensibili e verificare l’andamento del cartello. Questi incontri proseguirono nei sei anni successivi. Dall’11 settembre 2001, gli accordi tariffari coinvolsero anche il sovrapprezzo sulla sicurezza che venne istituito per compensare i maggiori costi dei controlli anti-terrorismo.