I giudici amministrativi del Friuli Venezia Giulia ha annullato l’assegnazione a Samer Seaports del parco di Riva Traiana, in seguito al ricorso presentato da Europa Multipurpose Terminal.
Nel porto di Trieste il progetto di sviluppo del terminal ferroviario contiguo a Riva Traiana subisce una battuta d’arresto. Il Tribunale Amministrativo Regionale del Friuli ha accolto il ricorso presentato dalla Europa Multipurpose Terminal (Emt), società che opera sul vicino Molo Sesto, e ha annullato la delibera dello scorso aprile con cui il Comitato portuale approvò a maggioranza la concessione dell’infrastruttura a Samer Seaports, società controllata al 60% da UN Ro-Ro che opera il terminal portuale di Riva Traiana dedicato ai traffici ro-ro.
Quest’ultima, a fronte del rilascio della concessione sul terminal ferroviario, aveva pianificato un investimento di otto milioni di euro. Per precisione bisogna ricordare che l’Autorità Portuale aveva preso tempo prima di firmare l’assegnazione definitiva della concessione, attendendo il pronunciamento dei giudici amministrativi.
La durata della concessione accordata dall’Autorità Portuale era di vent’anni, a fronte di un investimento di quasi otto milioni su cinque binari ferroviari: 450 mila euro per la loro manutenzione, 5 milioni per l’acquisto e il collocamento di due gru transtainer e 2,1 milioni di euro per la posa delle rotaie. I giudici hanno rilevato come la concessione preveda l’accesso a una parte cospicua del parco ferroviario portuale (5 binari su 11) agli altri operatori solo in via subordinata alle esigenze e alle decisioni operative della concessionaria.
“In sostanza – sottolinea il Tar – la concessione prevede un significativo vantaggio comparativo per la ditta concessionaria nell’utilizzo di un bene pubblico, con palese violazione della normativa europea e nazionale sulla libera concorrenza e dei principi sull’uso di opere e infrastrutture di interesse pubblico”. Il Tar ha aggiunto che “la concessione non è stata preceduta da alcuna gara o almeno da una procedura comparativa a evidenza pubblica laddove le nuove attrezzature risulteranno di uso esclusivo della concessionaria”.
Francesco Parisi, amministratore delegato dell’omonima Casa di spedizioni e azionista di riferimento di Europa Multipurpose Terminal si è espresso sulla questione dicendo: “Siamo soddisfatti della sentenza perché a nostro parere la decisione di Autorità Portuale di concedere a un operatore una cospicua parte del parco ferroviario alterava le condizioni di concorrenza. A nostro parere, l’Autorità Portuale dovrebbe ora riprendere il progetto dell’ampliamento del parco ferroviario, in modo da garantire a tutti gli operatori il massimo sviluppo possibile, senza creare situazioni di possibile ‘cannibalizzazione’ dell’uno rispetto all’altro. Riteniamo ci sia un buon potenziale di crescita del traffico ferroviario di tutti”.
Tar annulla concessione terminal ferroviario Trieste
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