Come presidente dell’associazione degli armatori, Manuel Grimaldi suggerisce un modello di riordino della legislazione in materia portuale, che dovrebbe essere discusso dal Governo con Assoporti e Confitarma.”Il ministro Lupi dovrebbe sedersi al tavolo con Assoporti e con Confitarma per studiare la riforma dei porti di cui l’Italia ha bisogno. Altri tavoli alternativi fatti da Ambrosetti the European House o da singoli presidenti di Autorità Portuali non servono a risolvere le cose”. Dichiara Grimaldi, che prosegue: “Tagliando delle Autorità Portuali si fa una finta spending review e si rischia di rendere alcuni scali meno competitivi o creare dei monopoli di Stato. Gli investimenti in infrastrutture devono essere mirati, fare cattedrali nel deserto non serve a nulla».
Secondo il presidente di Confitarma, è necessario quindi “Distinguere tra porti di rilevanza regionale, cui affidare una governance e procedure più snelle, e scali di rilevanza nazionale, che di fatto sarebbero quelli individuati come porti core dalle reti Ten-T”. Alla domanda se secondo lui ha senso avere in Italia tre hub container vista la situazione in corso a Taranto, Grimaldi risponde: “Penso che in tutto il Mediterraneo non servano più di cinque hub portuali, quindi l’Italia non può pensare di averne tre».
A Bruxelles, intanto, è stata finalizzata la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del consiglio che istituisce un quadro normativo per l’accesso al mercato dei servizi portuali e la trasparenza finanziaria dei porti dell’Unione europea. Ne ha dato notizia il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dicendo che “Il Consiglio dei Ministri dei Trasporti dell’UE ha finalizzato, sotto la presidenza italiana, l’accordo politico sul regolamento sui servizi portuali, dopo un intenso e serrato negoziato condotto sin dai primi giorni del semestre. Spetta ora al Parlamento europeo fare la sua parte in vista dell’approvazione finale. Le nuove norme migliorano l’accesso al mercato, rafforzano la trasparenza finanziaria e rendono più efficienti il finanziamento dei porti, contribuendo in maniera decisa allo sviluppo economico del settore”.
Secondo il ministro Maurizio Lupi, “Questa presidenza è riuscita a trovare un comune denominatore e produrre così un regolamento che, finalmente, diventa un pilastro in particolare per i punti del pilotaggio, del dragaggio e della trasparenza finanziaria. Questo atto diventa un riferimento portante per il nostro paese proprio nel momento in cui il Governo italiano si appresta a redigere, entro novanta giorni dal decreto Sblocca Italia, un piano della portualità e della logistica”.
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