a società d’ingegneria olandese Royal Haskoning ha presentato l’11 novembre 2014 all’Autorità Portuale di Venezia il risultato dell’analisi e delle simulazioni svolte sul progetto di terminal fuori dalla Laguna, con un rendering definitivo. Aumenta la produttività e diminuisce l’investimento.La nuova progettazione olandese consente, secondo l’Autorità Portuale, di ridurre i costi d’investimento e quelli operativi degli equipaggiamenti del venticinque percento, mantenendo prestazioni “pari a quelle dei migliori terminal del mondo”. La modifica più importante riguarda l’utilizzo di gru e sistema di movimentazione dei container standard, già presenti sul mercato, invece di adottare soluzioni progettate appositamente per questa struttura.
Inoltre, la produttività del terminal sarebbe aumentata grazie a un flusso di trasporto continuo delle unità di carico dalle banchine offshore agli impianti di terra, creando un “nastro trasportatore continuo”. Questo meccanismo opera attraverso il lavoro coordinato delle gru, dei carrelli di trasferimento e delle navette, denominate mama vassel, semi affondanti che trasferiscono i container a terra sfruttando il principio di Archimede e la tecnologia ad aria compressa dei sommergibili della Royal Navy inglese.
Questo sistema, combinato con chiatte da 384 container ciascuna, permetterebbe “una movimentazione a ciclo continuo ed un sistema che lavora sempre a pieno regime e senza doppie movimentazioni (double handling)”. Inoltre, il terminal potrebbe gestire il trasferimento a terra dei container in modo flessibile, assicurando la priorità a quelli di pronta consegna.
Secondo la simulazione della Royal Haskoning, il terminal con due mama vassel e venti chiatte potrà caricare e scaricare in meno di 24 ore portacontainer fino a 18mila teu, grazie a gru di banchina da 34 movimenti l’ora. Il viaggio delle mama vassel dalle banchine d’altura a quelle di terra sarà di tre ore e venti minuti, mentre il tempo medio di transito di un container in importazione, dall’ormeggio ad deposito di Porto Marghera, sarà di quindici ore, con un minimo di cinque ore e un massimo di venticinque ore.
Il progetto prevede la costruzione di un terminal che entro il 2013 potrà movimentare 1,04 milioni di teu. “Una dimostrazione che Venezia può fare la sua parte per rendere l’intero Alto Adriatico capace di attrarre le grandi navi oceaniche coprendo i mercati ovest non serviti dai porti di Trieste, Koper e Rijeka che hanno come hinterland naturale i mercati ad est”, spiega l’Autorità in una nota. L’opera dovrebbe costare 2,1 miliardi di euro, 600 milioni dei quali a carico dello Stato, grazie al parternariato pubblico-privato.
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